Sfatiamo un luogo comune: gli aggiornamenti non sono sempre una buona idea. È il caso di Windows 10, che dovrebbe essere arrivato a salvare gli utenti insoddisfatti di Windows 8, e a portare una ventata di novità a chi usa ancora Windows 7. Dovrebbe, appunto. Perché non tutti gli aggiornamenti sono una buona idea e Windows 10 è fra quelli.
In pratica, l’aggiornamento è già disponibile: se siete iscritti al programma beta Windows Insider avete diritto all’anteprima, altrimenti basta aspettare un po’. Ma il consiglio è di frenare l’entusiasmo e tenere lontana la freccina del mouse dall’aggiornamento, perché ci sono almeno 10 ottimi motivi per tenersi Windows 8 – o, meglio, Windows 7.
1. Avete un anno di tempo
Non è obbligatorio fare subito l’aggiornamento; gli utenti di Windows 7 e 8 possono ottenerlo gratis, e hanno un anno di tempo per farlo, a partire dal 29 luglio. Non c’è fretta, dunque.
2. Vista, Windows 7 e Windows 8 avranno ancora aggiornamenti di sicurezza
La paura di molti utenti è di rimanere scoperti dal punto di vista sicurezza, perché quando lancia un nuovo sistema operativo, Microsoft non supporta più le versioni precedenti, interrompendo gli aggiornamenti. Per spingere i clienti a passare all’ultima versione, ça va sans dire.
Ma chi usa Windows 7, 8 o ancora Vista può dormire sonni tranquilli: Microsoft continuerà a distribuire aggiornamenti di sicurezza fino, rispettivamente, al 2020, 2023 e 2017.
3. Non state usando Windows 8
Ammettiamolo: Windows 8 è stato un discreto flop. Pensato più per dispositivi touch che per computer tradizionali, chi invece ha comprato un PC e si è visto installato quel menu confusionario è rimasto comprensibilmente interdetto. E quindi non vede l’ora di liberarsene, tanto più che Windows 10 promette l’aggiunta di un menu di avvio più “tradizionale” (leggasi: in stile Windows 7). Ma se state usando Windows 7, avete già il meglio che Microsoft offre. Quindi, perché cambiare?
4. I dekstop gadget di Windows 7
Sempre parlando di Windows 7: comode le informazioni meteo e le quotazioni di borsa direttamente sullo schermo, vero? Ecco, con Windows 10 questi e altri dekstop gadgets non funzionano. Se vi piacciono, pensate a cosa perdete con l’aggiornamento.
5. I segnaposto di Microsoft OneDrive
Parlando invece di Windows 8: se usate i cosiddetti “smart files”, cioè quei segnaposto di Microsoft OneDrive che permettono di vedere e modificare anche quei files che non si trovano effettivamente sul dispositivo, rimarrete delusi. Windows 10 non è infatti compatibile con l’ultima versione di Microsoft OneDrive. Significa niente segnaposto per chi aggiorna a Windows 10.
6. Windows Media Center
Sappiate che l’ormai datato programma per riprodurre video e musica non funziona con Windows 10. Quindi, se fate parte di quella ristretta cerchia di utenti che snobba Spotify, Netflix e Apple Music per rimanere ancorata alla vecchia scuola, state lontani dall’aggiornamento.
7. Aggiornamenti nuovi per accessori vecchi
Se avete una stampante o uno scanner non più ragazzini, state attenti all’aggiornamento: come tutti i nuovi sistemi operativi, Windows 10 potrebbe non supportare le periferiche con qualche anno alle spalle. Quindi aspettate, e nel frattempo chiedete in giro se certi timori sono fondati.
8. Le cavie siete voi
Quando si lancia un nuovo sistema operativo, è impossibile sperimentare e risolvere tutti i bug che avrà nelle varie combinazioni hardware/software, prima della distribuzione di massa. Risultato: saranno i primi utenti a scoprirli, fornendo a Microsoft un utilissimo database da cui potrà partire per risolvere effettivamente i problemi nei successivi aggiornamenti. Se non volete fare le cavie, dunque, aspettate qualche mese prima di installare l’aggiornamento.
9. E comunque il vostro PC non è abbastanza potente
Se tutti questi scomodi problemini non bastano a scoraggiarvi, sappiate che il vostro computer potrebbe non essere abbastanza potente per reggere l’aggiornamento. Servono, nell’ordine: 16 GB di spazio su disco per le macchine a 32-bit o 20 GB per quelle a 64 bit; un processore da 1 GHz o superiore, 1 GB di RAM per processori a 32-bit o 2 GB per CPU a 64 bit; una scheda grafica DirectX 9 o versioni successive con un driver WDDM 1.0; infine, un display con risoluzione di 800 x 600 pixel o superiore. Fate due calcoli, prima di lanciarvi su Windows 10.
10. La conclusione
Certe considerazioni possono valere per qualsiasi aggiornamento. Ma il fondato sospetto è che Windows 10 sia stato lanciato alla fine dell’estate per centrare esattamente il periodo del rientro a scuola (picco di vendite dei PC), anche a costo di diffondere un aggiornamento non esattamente pronto per il grande pubblico.
La conclusione, dunque, è che Windows 10 non sia effettivamente pronto per la distribuzione di massa; e non c’è motivo per cui voi dobbiate sperimentarlo a vostre spese.